Presentazione
SPINOZA RESISTENZA E CONFLITTO
Vittorio Morfino e Francesco Piro
Gli interventi che seguono sono accomunati da un problema che si potrebbe definire di natura metrica: misurare la forza d’impatto dell’ontologia spinoziana sulla concettualità tradizionale della politica.
Diritto di resistenza, libertà politica, sedizione, obbligazioni o vincoli e loro legittimazione «razionale», sono ovvi termini-chiave del pensiero politico moderno, così come lo è – a titolo di figura eponima e, si potrebbe dire, di «universale fantastico» vichiano – Machiavelli. Si tratta di comprendere come Spinoza li recepisca, sottraendolo definitivamente al ruolo di autore interno alla problematica del giusnaturalismo moderno e momento della transizione da Hobbes a Rousseau.
Inutile dire che si tratta di interventi che partono da una tradizione di studi che da Matheron a Negri, da Balibar a Bove, ha rivoluzionato le modalità di lettura di Spinoza e soprattutto dello Spinoza politico. Ci si potrebbe chiede- re anzi se resti ancora qualcosa da dire a questo proposito che non sia mera filologia o esercizio epigonale di conciliazione tra le interpretazioni. Ma i testi spinoziani sembrano avere questa peculiarità: che più si scende nel dettaglio – magari proprio per verificare una delle questioni sulle quali le «grandi letture» sono in contrasto tra loro – più il pensiero che vi è contenuto, invece di decantarsi in un limbo di dibattiti remoti e interessanti per i soli eruditi, diviene attuale e provocatorio. Il che non si deve semplicemente alla miste- riosa eternità dei grandi testi, quella che – per intenderci – getta in brodo di giuggiole i filosofi dell’ermeneutica. Più semplicemente si tratta del fatto che le ideologie moderne del dominio hanno forme di forte continuità interne, ed è proprio contro il loro incantesimo che Spinoza è ancora un utile antidoto. Ecco dunque il senso di questi «percorsi interni» ai testi spinoziani.
I testi qui pubblicati sono stati raccolti tra il 2005 e il 2006 partendo dal comune ricordo di discussioni intraprese in un ormai lontano seminario di studi tenuto presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli («Libertà e comunità in Spinoza», 3-4 novembre 2000). Ma di quei giorni ora il ricordo più nitido è quello del sorriso di François Zourabichvili a cui è dedicata questa piccola raccolta.
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